ma Terni sta diventando uno dei luoghi da segnare nella mappa globale della ricerca di frontiera. Il Corriere ha visitato in anteprima il nuovo laboratorio di ecologia-genetica della città umbra, coinvolto nel progetto di lotta alla malaria finanziato dalla Fondazione Bill e Melinda Gates. Oggi e domani, in occasione degli Open Days, anche i comuni cittadini potranno vedere le apparecchiature, le camere climatiche e le gabbie per ospitare le zanzare, che sono le vere protagoniste dell’impresa. Qui a Terni, infatti, si fa ricerca per capire se l’idea di usare le biotecnologie per ridurre drasticamente la specie che trasmette la malattia (Anopheles gambiae) è destinata a funzionare nel mondo reale. Ad aprirci le porte è Greta Immobile Molaro, l’amministratore delegato del Polo GGB (genomica, genetica e biologia). Sorriso, modi diretti e pancione di 7 mesi. Vedendola si capisce subito che, pur trovandoci in un laboratorio pronto ad allevare migliaia di zanzare geneticamente modificate, siamo in buone mani. “Struttura e procedure hanno appena superato l’ispezione di un gruppo di esperti internazionali”, ci dice.
Ma era proprio necessario?