L’unico vero principio affermato a Bruxelles che queste intese sui migranti sono su base assolutamente volontaria. In poche parole: liberi tutti. Questo significa che l’Unione europea ha innescato una sorta di meccanismo di auto-scioglimento dalle decisioni vincolanti per tutti gli stati membri. Siamo entrati in una nuova era dell’Unione dove gli stati su questioni nevralgiche come questa dei migranti possono scegliere “alla carta”, quindi si siedono al tavolo e qualunque decisione venga presa accettano quella che fa più comodo tralasciando il resto.
I vincitori momentanei di questo vertice sono la signora Angela Merkel e gli stati del gruppo di Visegrad. Il summit di Bruxelles è stato convocato sotto la minaccia del ministro degli Interni tedesco Seehofer che non vuole in patria i migranti venuti da altri Paesi europei come l’Italia. Nel documento si dice che riguardo ai movimenti dei migranti, arrivati da un Paese e che si spostano in altri, viene richiesto di “prendere tutte le misure necessarie per limitarli”, per evitare il rischio, si legge, “di mandare in crisi Schengen”.
Il ministro bavarese aveva adombrato una crisi di governo in una Germania dove il partito di estrema destra Afd è dato al secondo posto nei sondaggi: in sintesi un ricatto vero e proprio.