«Non ci libereremo del virus, ma non soccomberemo. Il virus, potendosi replicare solo all’interno delle nostre cellule, se uccide l’ospite muore anche lui. Il Covid è mutato, in Italia gira un ceppo simile a quello spagnolo, ma la mutazione della proteina “s” lo differenzia dal prototipo uscito da Wuhan. L’ha reso più contagioso ma non più virulento, sembra l’evoluzione di un virus destinato a permanere nella specie umana e che conviverà con l’ospite come successo per molti altri. L’orologio biologico del genoma dice che il Covid-19 gira da settembre. Si è adattato all’uomo. Questo virus non è Sars, non è Mers, non è vaiolo, che hanno avuto un tasso di mortalità superiore anche al 30%. Il Covid ha una letalità media dello 0,4%». Giorgio Palù è un’autorità nel campo dei virus. Professore emerito dell’Università di Padova, ex presidente della Società italiana ed europea di Virologia, ha insegnato nei dipartimenti di Neuroscienze e Tecnologia della Temple University di Philadelphia. A curriculum più di 700 pubblicazioni scientifiche e 15mila citazioni. È tra i consulenti di punta del governatore del Veneto Luca Zaia.
Professore, sta dicendo che il Covid-19 farà parte delle nostre vite?
«Ci adatteremo a lui o viceversa. Lo insegna la storia delle pandemie. Tutti i Coronavirus sono zoonotici: virus del raffreddore comparsi cento, mille anni fa o dal pipistrello o dal topolino.